Storia

L’arte e il mestiere del marmo, dal 1963

Decormarmi nasce agli inizi degli anni 1960 ma la sua storia inizia già anni prima, con il percorso di formazione tecnica, artistica e imprenditoriale del suo fondatore, Danilo Farinon. Nella valle del Chiampo, territorio vicentino del Colli Berici, dove la pietra è una tradizione che risale agli antichi Romani e continua dal Rinascimento ai giorni nostri, il giovane Danilo si iscrive alla locale Scuola di Arti e Mestieri, fondata nel 1904. Qui accanto alle tecniche artigianali della lavorazione del marmo, studia la Storia dell’Arte, il disegno e la scultura, acquisendo le basi culturali che ispirano tuttora la sua ricerca personale e quella dell’azienda da lui creata.

Di generazione in generazione: Danilo e Marco Farinon al lavoro nel laboratorio di Chiampo.

Continuità e innovazione attraverso le generazioni

Nel tempo, l’esperienza e la visione di Danilo si trasferiscono ai figli e con esse, anche la guida dell’azienda: Marco è responsabile della produzione, Alessandra è responsabile del marketing, Gabriella è responsabile commerciale. Un passaggio generazionale che coinvolge anche i figli di alcuni dei primi collaboratori, nel segno della continuità e della condivisione di un progetto che continua ogni giorno: esplorare le infinite possibilità e significati del marmo e della pietra, unendo antiche e nuove competenze.

Valori artigianali per il mondo contemporaneo

Negli anni 1960 Danilo Farinon costruisce letteralmente con le proprie mani il suo laboratorio. È il periodo del “boom economico” e nell’Italia che rinasce, si modernizza, espande i suoi orizzonti e impone nel mondo il proprio stile, Danilo vede nuove opportunità. Non cede però alle tentazioni dell’industrializzazione e della produzione di serie, ma resta fedele a un concetto di creazione artistica e di manualità, anche in progetti importanti e grandi realizzazioni come la Casa Universale della Giustizia ad Haifa, ispirata all’architettura classica e rinascimentale e realizzata coinvolgendo la comunità degli artigiani di Chiampo.

In sinergia con chi progetta

Un’altra caratteristica di Decormarmi è la sua continua collaborazione con studi di architettura e di design, dagli inizi dell’azienda a oggi. Un tema fondamentale che ha portato alla nascita di un brand innovativo nel settore: Kreoo, un’ampia collezione di elementi d’arredo nei quali la sartorialità e l’eccellenza tecnica di Decormarmi, incontrano la cultura del progetto di Enzo Berti, Marco Piva, Matteo Nunziati e di altri interpreti di prestigio internazionale, presentandosi ai più grandi appuntamenti del mondo del design come il Salone del Mobile di Milano e l’ICFF di New York.

Il Fondatore. Intervista a Danilo Farinon

• Quali sono i suoi valori e le sue ispirazioni, come imprenditore e come persona?

Decormarmi nasce dal mio amore per il marmo e per la scultura, una passione che ho da sempre. Da bambino, quando andavo a messa, guardavo le statue e sognavo di diventare scultore anche io. Alla Scuola di Arte e Mestieri di Chiampo ebbi la fortuna di incontrare un vero maestro, il prof. Fontana, che mi insegnò a coltivare nel modo giusto questa passione. Imparai a conoscere l’essenza del marmo e degli altri materiali lapidei, studiai disegno e modellazione a mano, mi entusiasmai per la Storia dell’Arte. Soprattutto compresi che la bellezza è il risultato di tanto impegno, lavoro e sacrificio. Io però dico che la passione non fa sentire la fatica.

• Ci parli dei suoi inizi e dell’evoluzione della sua azienda.

Finita la scuola, chiesi i soldi per il biglietto del treno per Vicenza a una mia sorella, indossai i miei pantaloni migliori e andai nella bottega di un artigiano che mi chiese di iniziare immediatamente. Non ci pensai due volte: rovinai i miei bei pantaloni blu ma avevo trovato il lavoro dei miei sogni. Mi alzavo ogni giorno alle quattro e mezzo di mattina e tornavo a casa alle dieci di sera, ma ero felice. Poi fondai ufficialmente Decormarmi: avevo 24 anni e quattro macchinari. Il mio primo lavoro importante fu un portale a Ventimiglia, poi arrivarono altre commesse anche di livello internazionale, come la Casa Universale della Giustizia di Haifa, un edificio più grande del Partenone. Ci sono state tantissime e durevoli collaborazioni con studi di architettura e clienti, incontri ricchi di valori umani oltre che professionali. Certo, ho attraversato anche periodi difficili, ad esempio quando all’inizio degli anni 1970 ho deciso di abbandonare l’azienda che avevo creato insieme ai miei fratelli e prendere una strada tutta mia. Ma non mi sono mai sentito solo: mia moglie mi ha sempre appoggiato e tre dei miei quattro figli sono entrati in Decormarmi, continuando la mia attività.

• Cosa vede nel futuro di Decormarmi?

Il mondo in cui viviamo è completamente diverso da quello in cui iniziai a lavorare, ma Decormarmi ha dalla sua parte l’esperienza, la capacità di affrontare i cambiamenti e la cultura del “Made in Italy” che è sintesi di creatività, qualità e innovazione. Sono valori che Decormarmi trasmette ad esempio con Kreoo, un brand di design contemporaneo che si rivolge anche al mercato del contract, ma che si ritrovano in tutte le nostre realizzazioni. Sulla base di questi valori, penso che potremo dare forme sempre nuove ed emozionanti al nostro futuro: ogni giorno.

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